Tamponi e screening nelle scuole bollatesi per un rientro “in sicurezza”

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Ritorno a scuola in sicurezza per le scuole di Bollate grazie al doppio test, sierologico pungidito e “salivare molecolare”, che verrà utilizzato su tutti gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori oltre che sul personale scolastico già vaccinato, subito dopo le vacanze di Pasqua. Un innovativo Piano di sorveglianza attiva messo a punto dall’Università Statale di Milano – Dipartimento di Scienza della Salute e dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche, e sperimentato per la prima volta a Bollate, la città che nei mesi scorsi ha vissuto la chiusura in zona rossa a causa della diffusione della variante inglese, partita proprio nelle scuole.

L’iniziativa è stata voluta dall’Amministrazione comunale che si è posta il problema di come assicurare il rientro a scuola in sicurezza per alunni e insegnanti e prevede la condivisione con ATS Città di Milano e la collaborazione dei Medici di Medicina Generale (MMG), dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) di Bollate, dei dirigenti scolastici e delle associazioni di volontariato.

“Il rientro a scuola è un’esigenza molto sentita dalle famiglie degli studenti, soprattutto di quelli più piccoli. La soluzione al problema di un rientro che avvenga anche in sicurezza – spiega il Sindaco Francesco Vassallo – l’abbiamo indentificata in questo innovativo sistema di tampone salivare molecolare messo a punto dall’Università che ci consentirà di riprendere con maggior serenità le lezioni in classe”.

“A Bollate avviamo un piano di sorveglianza attiva per evitare focolai e per studiare i contagi. Servirebbe anche su altri campioni per ripartire con maggior tranquillità a settembre in tutte le scuole – dice Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina alla Statale e coordinatore del gruppo di lavoro che, insieme alla professoressa Elisa Borghi, ha messo a punto il test salivare molecolare”.
Ma vediamo di cosa si tratta.

Si tratta di uno screening (tampone molecolare-salivare e test sierologico) che non ha bisogno di assistenza sanitaria e che è possibile eseguire al proprio domicilio: questo facilita le operazioni di prelievo/ consegna/ analisi in laboratorio.

Il progetto si divide in due fasi. Alla “fase 1” parteciperanno gli alunni e il personale scolastico delle elementari e della prima media (classi che dovrebbero rientrare “in presenza” subito dopo le vacanze pasquali). In questa fase il Comune, in collaborazione con scuole del territorio e l’Università Statale, diffonderà un questionario per le famiglie così da valutare l’interesse e il numero preciso degli aderenti. A questo seguirà la consegna dei kit da parte dell’Università che, tramite le scuole e con l’aiuto delle associazioni di volontariato di Bollate, darà il via alle attività di screening vere e proprie. L’ultima fase del progetto riguarderà l’esito dei risultati dei test eseguiti nei laboratori dell’Università per l’analisi finale. A questo punto, per i soli casi di positività, saranno attivate da parte dei medici e dei pediatri le misure di quarantena e la richiesta di tampone molecolare ad ATS Milano.

Nella “fase 2” saranno coinvolti, invece, gli studenti e il personale scolastico delle seconde e terze medie e delle scuole superiori dei due istituti bollatesi, Erasmo da Rotterdam e Primo Levi.

I numeri
Ad essere coinvolti, nel complesso, saranno circa 4.500 studenti delle scuole primarie e secondarie di Bollate, oltre a circa 1.000 persone tra docenti e non docenti già vaccinati e sottoposti a sierologico per la verifica dell’immunizzazione ottenuta. Circa 2.500 le persone coinvolte nella “fase 1” e altre 3.000 nella “fase 2”.

Al termine delle due fasi, l’Università Statale proseguirà lo screening scolastico su alcune “classi campione” attraverso un monitoraggio settimanale con i test salivari, per capire quale sarà l’andamento dei contagi con le lezioni in presenza.

Le tempistiche
Ci vorranno circa due settimane per mettere a punto l’organizzazione della “fase 1”, le attività di coordinamento dei soggetti coinvolti e la diffusione dei questionari di adesione. La fase “diagnostica” durerà circa una settimana. A seguire si riproporranno le stesse attività anche per la “fase 2”

Quali sono gli strumenti utilizzati:
· test sierologico immunoenzimatico “DELFIA” mediante “pungidito”
· tampone salivare molecolare analizzato in laboratorio attraverso la metodica molecolare di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction).