In occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, si è svolta nella mattinata del 21 marzo, la lettura dei nomi delle 1.100 vittime di mafia da parte di ragazzi e ragazze delle scuole di Bollate. In piazza del Comune e, contemporaneamente, in piazza Terracini a Cascina del Sole, si sono alternate le voci degli studenti delle scuole, con l’obiettivo di dare un segnale importante di contrasto alla criminalità da parte di tutta la comunità bollatese.
Hanno iniziato, in piazza Aldo Moro, le classi di seconda media della scuola Leonardo da
Vinci (via Fratellanza) insieme alle quinte degli Istituti Rosmini (via Diaz) e Marco Polo (Ospiate), per poi lasciare il posto alle terze della scuola media Montale di via Verdi. In contemporanea, a Cascina del Sole, la medesima lettura da parte dei ragazzi di terza della scuola media Leopardi (Cassina Nuova) e della scuola media Gramsci (Cascina del Sole). Dopo la lettura, il rito di attaccare i post-it con i nomi delle vittime della mafia alla vetrata del Comune e sulla ringhiera del parco in piazza Terracini. Anche alcuni cittadini hanno dato il loro contributo.
Presenti all’iniziativa, il Sindaco Francesco Vassallo, l’Assessore alla Legalità Ida deFlaviis, il Presidente della Commissione Antimafia Jordan Cozzi e Giorgio Poidomani del Movimento Agende rosse. Hanno partecipato anche i referenti dell’HUB Rica Cascina del sole
“Un momento commovente e molto partecipato – hanno detto il Sindaco Francesco Vassallo e l’Assessore Ida de Flaviis – che ci conferma la banalità di molti luoghi comuni che vogliono i giovani superficiali e disinteressati. Oggi nelle nostre piazze i ragazzi e le ragazze sono stati profondi, attenti, propositivi e partecipi. Questo è importantissimo perché i giovani sono un veicolo fondamentale di valori positivi. Tramite loro è possibile diffondere e sostenere un maggior senso di Giustizia e di Legalità, senza abbassare lo sguardo e senza avere paura”.
“La giornata di oggi è nata proprio dal volere di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci – ha detto il Presidente della Commissione Antimafia Jordan Cozzi – e che non sentiva pronunciare mai il suo nome. Da qui ogni anno, il primo giorno di primavera è diventato una data che simboleggia il desiderio di rinascita attraverso il ricordo. Recitare i nomi e i cognomi significa farli vivere ancora, per non farli morire mai. Farli recitare dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole significa tramandare la loro memoria e la lotta antimafia che ognuno di loro ha fatto per il nostro Paese”.
Da Bollate, dunque, un abbraccio sincero anche ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, delle stragi, del terrorismo e del dovere.