Quattro mesi di Covid a Bollate, quelli della fase due. Grazie ai numeri rilevati (dati ATS) e all’elaborazione fatta dal Prof. Simone Sarti, bollatese e docente di Metodologia della Ricerca Sociale all’Università Statale di Milano, cerchiamo di capire un po’ meglio come la pandemia abbia realmente inciso sulla nostra città e nelle nostre vite nell’ultima fase del 2020.
Le elaborazioni riguardano gli andamenti relativi alla pandemia in generale e, nello specifico, ai decessi, ai ricoverati e ai positivi COVID-19 dei bollatesi. Ecco i grafici che ci ha fornito il professore e che riguardano i vari aspetti:
Analisi generale sull’incidenza del Covid nell’ultimo quadrimestre 2020
Come per il resto dell’area metropolitana di Milano, anche a Bollate si nota un “appiattimento” della curva dei contagi assoluti nell’ultima fase dell’anno ma con un’evidente leggera crescita nei giorni a ridosso delle festività natalizie. Resta sempre alto e con trend crescente, il numero dei decessi in tutto il periodo. I ricoveri, invece, hanno subito una riduzione dopo una crescita iniziale, nel periodo considerato.
Analisi sulle persone decedute
Il numero di deceduti ha subito una crescita consistente negli ultimi mesi dell’anno. Anche i dati dell’anagrafe comunale evidenziano e confermano un aumento della mortalità nella nostra città con un + 60 deceduti nel 2020 rispetto all’anno precedente.
Incrociando i dati sul totale dei decessi nel 2020 (non solo Covid) e negli anni precedenti è possibile rilevare il picco di mortalità nei mesi di maggior incidenza della pandemia.
Analisi sulle persone positive e ricoverate
Il numero dei positivi non si ferma e il trend è in costante aumento. Anche se i nuovi casi hanno subito una flessione nell’ultima parte dell’anno e inizio 2021, il numero di positivi resta consistente e in continua crescita nei mesi considerati. Come già evidenziato, il maggior calo si manifesta nel numero dei ricoveri.
Ecco il commento tecnico del Prof. Simone Sarti: “La situazione sembra migliorare ma molto lentamente. I decessi sono ancora consistenti, anche per l’intervallo che passa dal manifestarsi della malattia al ricovero e, purtroppo, al decesso. Riguardo alla mortalità c’è una significativa differenza nei mesi di aprile, novembre e dicembre 2020 rispetto ai 5 anni precedenti. Questo dato sull’eccesso di mortalità, già noto a livello regionale, nazionale e perfino internazionale, mette a tacere quelli che polemizzano sulla questione morte con o per Covid. Guardando a livello locale, infatti, risulta chiaro l’impatto della pandemia sulla popolazione”.