La geotermia a Bollate è un progetto realizzabile. Lo dice la proposta di un piano di iniziativa privata, alla cui realizzazione l’Amministrazione comunale è interessata, che è stato presentato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nell’Aula consiliare del Comune.
Presente il Sindaco Francesco Vassallo che, anche a nome dell’Assessore all’Ambiente Emilia Pistone, ha aperto i lavori spiegando come “la geotermia, oggi tema di grande attualità, mi è particolarmente cara fin da tempi non sospetti, tanto che è presente già nel mio programma elettorale del 2020. Proprio per questo l’Amministrazione ha colto con favore la proposta venuta da un imprenditore bollatese che intende mettere a punto un progetto utile a tutta la nostra collettività”.
Ma di cosa si tratta? Della realizzazione di un impianto geotermico per la produzione di energia termica, grazie all’utilizzo di una falda acquifera importante e profonda, rilevata in passato a Bollate. Il risultato è la produzione di un’energia pulita, alternativa, sostenibile e rinnovabile ottenuta recuperando l’acqua calda dal sottosuolo, prelevata attraverso un pozzo geotermico e distribuita nelle case attraverso un’apposita rete di distribuzione dedicata. La presenza di un secondo pozzo di “re-immissione” garantisce che l’acqua prelevata sia riportata nel suo naturale alveo mediante un procedimento di abbattimento termico che garantisce l’equilibrio calorico della falda.
“Un progetto che, dopo due anni di approfondimenti e studi – spiega il Sindaco – potrebbe diventare realtà nei prossimi anni, portando non pochi vantaggi per la nostra città. Almeno tre quelli più importanti: l’abbattimento significato delle emissioni di CO2 in atmosfera; il risparmio economico (meno costi per la gestione degli edifici pubblici grazie al superamento delle caldaie che consumano, anche, energia elettrica, sostituite da due condotti termici); l’opportunità anche per i cittadini di allacciarsi a una rete più economica ed ecologica”.
Un progetto che non prevede spreco di suolo, dato che l’impianto occuperebbe un’area di circa 1000 metri quadrati, e che, come ha sottolineato anche Adriana Angelotti del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, partner scientifico del Comune, “si presenta come interessante e valido, in linea con le buone pratiche di progettazione e realizzazione di impianti di teleriscaldamento già sperimentati altrove”.
Una fortuna, hanno ribadito i presenti, avere la disponibilità di una risorsa naturale che, proprio per la sua presenza, offre un’opportunità tutta da cogliere. I tempi per la realizzazione sono di circa tre anni e l’Amministrazione intende approfondire ulteriormente il progetto, anche dal punto di vista economico, per capire la modalità migliore di coinvolgimento in un’opera che deve essere, prima di tutto, utile ai cittadini di Bollate.
Tema condiviso anche dall’imprenditore Enrico Parolo della società Argillaia di Bollate che, presentando il progetto, ha ribadito “l’importanza di una collaborazione pubblico-privato per dare vita a un’idea innovativa ma già consolida in altre realtà, sia europee che italiane”.
Per saperne di più sui contenuti del progetto presentato dai professionisti Alessandro Murratzu e Carlo Piemontese, le slide cliccando qui