Buoni spesa, il punto dopo la chiusura del bando

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Il Comune ha chiuso lo scorso 8 gennaio il bando per l’assegnazione dei Buoni spesa, la misura di sostegno economico prevista dal Governo, il cosiddetto “Decreto ristori”. Si tratta di una misura della quale hanno diritto i cittadini che si trovano in stato di necessità a causa dalla riduzione del reddito familiare per motivi legati all’emergenza sanitaria COVID19. Rientrano tra i requisiti ammessi, ad esempio, la perdita di lavoro per licenziamento o riduzione orario. Come previsto dal bando, i contributi erogati variano da un minimo di 250 euro a un massimo di 500 in base ai requisiti delle famiglie che ne fanno richiesta.

Ma facciamo il punto
A Bollate sono arrivate in tutto 172 richieste. Fatte le verifiche, sono stati assegnati 112 buoni spesa mentre sono state 60 le pratiche rifiutate per assenza dei requisiti previsti dalle linee guida o per discrepanza tra quanto dichiarato e le verifiche anagrafiche condotte dagli uffici.

Cosa succede ora? Grazie alla procedura telematica attivata per la prima volta a Bollate, le persone prive di requisiti sono state subito avvisate dell’impossibilità di percepire il contributo.

Anche coloro che hanno diritto al Buono spesa hanno avuto conferma dalla procedura telematica. Nel rispetto della privacy è stata pubblicata la graduatoria delle pratiche accettate. Gli operatori dei Servizi Sociali stanno contattando i beneficiari per concordare il ritiro dei buoni presso gli uffici comunali.

RICORDIAMO CHE
Il Buono Spesa è un contributo riservato agli acquisti di generi alimentari e di prodotti di prima necessità. Consiste in una carta d’acquisto prepagata che sarà distribuita dal Comune a chi ha determinati requisiti e ne fa richiesta. Le carte potranno essere utilizzate nei negozi del territorio che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale (si tratta dei principali supermercati cittadini).